PNRR: Formazione del personale scolastico per la transizione digitale nelle scuole statali (D.M. 66/2023): Comunità pratiche di apprendimento
Comunità pratiche per l’apprendimento: report di un’esperienza
Previsione normativa
La Comunità di pratiche per l’apprendimento è animata da un gruppo di formatori tutor interni, anche integrato da esperti esterni, con il compito di promuovere la ricerca, la produzione, la condivisione, lo scambio dei contenuti didattici digitali, delle strategie, delle metodologie e delle pratiche innovative di transizione digitale all’interno della scuola, sia di tipo didattico (docenti) che organizzativo-amministrativo (dirigenti, DSGA, personale ATA), l’apprendimento fra pari (peer learning), lo sviluppo professionale continuo, l’aggiornamento dei docenti e del personale amministrativo con la progettazione e la gestione di programmi mirati, lo sviluppo di un curricolo scolastico orientato alle competenze digitali, tramite apposite sessioni collaborative (edizioni) e di ricerca sulla base di obiettivi comuni di innovazione scolastica.
La Comunità di pratiche per l’apprendimento può favorire il raccordo, anche tramite tavoli di lavoro congiunti, con le altre scuole a livello locale, regionale o nazionale per lo scambio di buone pratiche.
I partecipanti alla Comunità sono formatori tutor interni e/o esterni competenti nel settore dell’innovazione didattica e digitale.
La nostra esperienza
Nel nostro istituto, la Comunità in oggetto è costituita da Catherine Cicconi, Federica Burelli, Michele de Rosa e Maurizio Santonocito.
I citati professori, oltre ad essere esperti nell’innovazione digitale nella didattica, spaziano in materie diverse: economia, inclusione, matematica e inglese.
La partecipazione attiva è stato un elemento fondamentale per il successo delle CdP. I partecipanti sono stati incoraggiati a:
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condividere esperienze;
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riflettere sulle pratiche didattiche;
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collaborare alla realizzazione di progetti comuni, come lo sviluppo di materiali didattici innovativi.
Le CdP ha offerto numerosi vantaggi per il miglioramento del contesto scolastico e la crescita professionale dei docenti. Tra i principali benefici che abbiamo riscontrato ci sono:
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Condivisione delle conoscenze;
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Sviluppo professionale;
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Innovazione didattica;
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Supporto;
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Networking;
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Miglioramento della cultura scolastica.
La professoressa Cicconi ha ricordato, non di rado, nei workshop e negli incontri con gli altri docenti e il personale ATA come queste esperienze abbiamo garantito alla scuola ulteriori momenti di condivisione.
Inoltre, costante punto di riferimento e parte integrante di fatto della stessa CdP sono stati la DS, dott.ssa Focilli, e il primo collaboratore, il prof. Cheloni.
I nostri riferimenti teorici
Le docenti e i docenti del nostro istituto hanno fatto riferimento al concetto di comunità di pratica, elaborato dal sociologo Étienne Wenger, il quale ha sottolineato che l’apprendimento è un processo sociale che si sviluppa attraverso la partecipazione attiva in gruppi di individui accomunati da interessi condivisi.
Secondo Wenger, le comunità di pratica non solo favoriscono l’apprendimento personale, ma generano anche un sapere collettivo capace di stimolare innovazioni significative.
Ultima revisione il 23-07-2025